L’Illuminismo 

 

 

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Il 700 

  • Il secolo delle 4 grandi Rivoluzioni:
    • La Riv. Industriale
    • La Riv. Americana
    • La Riv. Francese
    • La Riv. Illuministica

 
 
 
 

  • Fine dell’Assolutismo
  • Sviluppo della Borghesia
  • Nascita della moderna democrazia

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La Rivoluzione Illuministica 

  • Nasce in Francia allinizio del '700, ma ha origini lontane:
  • Rinascimento e Riforma luterana

 

L’uomo al centro 
del mondo
 

Visione del mondo

fondata sulla Ragione 

Libertà di giudizio 

Tolleranza, Uguaglianza

e Fratellanza 

Laicismo 

Rifiuto di ogni guida

precostituita

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Novità dellIlluminismo 

Ottimismo 

Progresso sempre in segno positivo, il futuro sarà sempre migliore, grazie alla ragione e alle scoperte scientifiche 

Uguaglianza 

Uguaglianza fra tutti gli uomini, al di là delle differenze di razza, quindi fratellanza e tolleranza (Voltaire) 

Società + equa 

No ai poteri di classe o di nascita o di censo. Seguiranno scontri contro nobiltà e clero che volevano mantenere i loro privilegi di casta

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LIntellettuale 

  • (o philosophe) diventa la guida della società
  • Suo compito è divulgare le conoscenze
  • Diffusione di giornali a grande tiratura
  • Diminuzione dellanalfabetismo
  • LEnciclopedie

 

Voltaire 

Montesquieu 

Rouseau

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LEnciclopedie 

  • Diderot e DAlembert
  • Collaborazione di tutti gli intellettuali dellepoca
  • Interpretazione scientifica e razionale di ogni cosa
  • Censura ecclesiastica
  • In 33 vol. intendeva raccogliere TUTTO il sapere umano. Opera divulgativa
  • Esaltava la ragione

 

Diderot

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In lotta contro le religioni 

Stato laico e razionalista 

+ Critica alle religioni rivelate

alle superstizioni, al fanatismo 

Laicismo 

Deismo 

Giurisdizio

nalismo 

Ateismo

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Significati 

Laicismo 

Deismo 

Ateismo 

Pensiero indipendente dalla chiesa; separazione politica fra stato e chiesa 

Conseguenza del laicismo, prevedeva una riduzione delle aree a giurisdizione ecclesistica a vantaggio dello stato 

Una fede non in contrasto con la ragione. Ente supremo come guida etica 

Rifiuto di ogni divinità considerate frutto di paure o di irrazionalità

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Conseguenze 

  • Nasce una concezione materialistica delluomo, mosso solo da fattori materiali e ambientali e dalla ricerca del piacere e del proprio interesse
  • Negazione dello spirito, solo lorganizzazione sociale determina luomo
  • Conseguenza del materialismo è il meccanicismo: dare una spiegazione scientifica a tutti i fenomeni nessuno dei quali imputabile a Dio

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Voltaire e la religione 

  • Deista convinto e antimaterialista
  • Compito delluomo è cercare di migliorare il mondo perché Dio, se esiste o meno non è importante, ma di sicuro non interviene nelle vicende umane
  • Lotta feroce contro il fanatismo
  • Cosmopolita e filantropo

 

Cosmopolitismo: Siamo tutti cittadini del mondo, al di là delle differenze religiose, di razza e religione

Filantropismo: amore verso tutti gli uomini, alla base di ogni tolleranza

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Illuminismo e lEconomia 

Fisiocrazia nasce in F. (Quesnay), primato all’agricoltura, che va sostenuta con l’abolizione dei vincoli feudali, nuove macchine, liberalizzazione commerciale. In contrasto con l’Assolutismo francese 

Economia politica

la nuova scienza 

Liberismo nasce in GB (A.Smith), solo il lavoro produce ricchezza e il primato va all’industria moderna. Profitto e salari generano la circolazione degli scambi che non vanno mai ostacolati 

Aspetti comuni: 1.l’economia dipende da leggi naturali,

2.sono antimercanilistici, 3.eliminare i vincoli dello sviluppo naturale dell’economia

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Illuminismo e politica 

La tabella evidenzia l’arretratezza del sistema francese e i motivi per cui si sviluppò l’Illuminismo

Montesquieu: la divisione dei poteri

Voltaire: sovrano, ma illuminato, per tenere a bada la nobiltà

Rousseau: la sovranità popolare. Le disuguaglianze derivano dalla nascita della proprietà privata. Ritorno allo stato di natura basato sull’uguaglianza

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Il mito del Buon Selvaggio 

  • « Tout est bien sortant des mains de l'Auteur des choses, tout dégénère entre les mains de l'homme. » (Emile)
  • Nasce dai viaggi desplorazione e dal Grand Tour
  • Avrà grandi ripercussioni in Filosofia e in Letteratura

 
 

  • Caratteristiche del Buon Selvaggio: 
    • Vivere in armonia con la Natura
    • Generosità e altruismo
    • Innocenza
    • Incapacità di mentire, fedeltà
    • Salute fisica
    • Disdegno della lussuria
    • Coraggio morale
    • Intelligenza "naturale" o saggezza innata e spontanea

 

Tutte caratteristiche scomparse nelluomo moderno

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LIlluminismo italiano 

Lombardia: Verri e Beccaria 

Riforme giuridiche

e Giurisdizionalismo

borbonico 

Il Caffè 

Letteratura civilmente impegnata

antiaccademica e divulgativa 

A Napoli

Filangieri 

Contro la tortura

e la pena di morte

(abolita in Toscana

già dal 1786) 

Caratte-

ristiche 

Pochi cambiamenti nella società, gli stati italiani emarginati dal dibattito culturale

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Breve schema riassuntivo

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La letteratura Illuministica 

Ottimismo 

Progresso

dell’uomo 

Intenti pedagogici 

Semplicità,

chiarezza 

Unità dei saperi 

saggio 

Romanzo 

Pamphlet 

Realtà sociale 

Non + il “bello” 

ma il “vero” 

Il “razionale” 

Temi di fondo 

Generi 

Contenuti

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Il Romanzo 

  • E il genere che meglio incarna gli ideali di libertà e di semplicitàdella borghesia
  • Nasce in GB si sviluppa in F, dove è molto + forte la presenza della nobiltà
  • Grazie al Romanzo si diffondono idee illuministiche e si parla diproblemi sociali
  • Presente anche un filone legato allesotismo, in seguito ai viaggi commerciali e di esplorazione
  • Robinson Crusoe di Defoe, primo romanzo moderno
  • Nel romanzo di fine 700 si anticipa il preromanticismo e si abbandona la razionalità illuminista

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Caratteristiche del Romanzo  

Perso

naggi 

Concreti e reali, specchio della società. Borghesi dinamici in GB, anche nobili, in F. ma in crisi 

Trama 

Racconta vicende vissute anche in I pers. Tema classico è la lotta per migliorare la propria condizione. + temi filosofici in F. 

Lingu

aggio 

Sempre molto vivo, semplice, legato agli ambienti descritti, di uso quotidiano

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Romanzi 700eschi 

Tristam Shandy 

Willhem Meister 

Le relazioni pericolose 

Candido 

I dolori del giovane Werther 

Orgoglio e pregiudizio 

Robinson Crusoe 

Titolo 

Sterne 

Goethe 

Laclos 

Voltaire 

Goethe 

Austen 

Defoe 

Autori 

Di formazione 

Epistolare 

Libertino 

Sperimentale 

Filosofico 

Di ambiente 

Di avventura 

Genere

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Per ripassare 

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Bibliografia 

 
 

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L'illuminismo fu un movimento politico, sociale, culturale e filosofico sviluppatosi intorno al XVIII secolo in Europa. Nacque in Inghilterra, ma ebbe il suo massimo sviluppo in Francia, poi in tutta Europa e raggiunse anche l'America.

 

 

 

Illuminismo


Il movimento culturale che domina nel Settecento è l’illuminismo.

 

In Francia, all’inizio del XVIII secolo, si comincia ad usare con insistenza la metafora della “luce” per indicare le qualità di un pensiero che si propone di sconfiggere (grazie ai “lumi” della RAGIONE) il “buio” dell’ignoranza e delle false credenze.

   

 


 

L’illuminismo è un vasto movimento culturale.

 

I principali modelli teorici dell’illuminismo si formano in Inghilterra per merito di pensatori come Newton (scienza), Locke (filosofia/poltica), Smith (economia). Tuttavia il movimento assume la massima estensione e radicalità in Francia (grazie ad intellettuali come Voltaire, Diderot, Montesquieu, Rousseau, D’Alambert...) per poi espandersi un po’ in tutta Europa.E’ quasi inutile avvertire che l’illuminismo non è un movimento del tutto organico ed omogeneo; anzi: esso fu un fenomeno assai complesso ed articolato: ogni paese, ogni singolo intellettuale, ogni periodo elaborò un illuminismo diverso (o, se preferite, un’interpretazione diversa dell’illuminismo). Vediamo però di delinearne i principali caratteri generali.

 

L’illuminismo afferma l’autonomia della ragione:

 

usa i lumi della ragione contro il buio dell’ignoranza. Il concetto cardine dell’Illuminismo è l’affermazione dell’autonomia della ragione da ogni autorità esterna ad essa. In pratica, secondo l’illuminismo, l’uomo deve imparare a ragionare con la propria testa e a ritenere valide solo quelle verità che egli riesce ad appurare grazie alla ragione, indipendentemente da ciò che afferma la religione, l’autorità politica o la tradizione.  In altre parole: si ritengono veri solo quei fenomeni che si possono conoscere (dimostrare) attraverso i sensi o la ragione (con un ragionamento logico).

 

L’illuminismo è un movimento tendenzialmente ateo e materialista

 

Dio, essendo puro spirito (essendo cioè un’entità trascendente, un concetto astratto) non era considerato una verità assoluta, così come non godevano di molta fortuna gli altri misteri delle fedi e delle religioni.  La maggior parte degli illuministi, infatti, era convinta che l’universo funzionasse non grazie all’intervento divino, ma solo grazie ad un preciso meccanismo di autoregolamentazione: il ciclo perenne della natura: nascita, crescita, morte e trasformazione della materia.

 

L’illuminismo ha una grande fiducia nel progresso

 

A questo proposito occorre ricordare che gli intellettuali iluministi erano molto ottimisti: essi ritenevano che l’uomo, grazie alla sua intelligenza (grazie alla ragione, alla scienza e alla tecnica) sarebbe stato ben presto in grado di rispondere a tutte le domande fondamentali (= conoscere e spiegare tutti i fenomeni, anche quelli più strani e misteriosi), di risolvere tutti i problemi, di costruire una società sempre migliore.

 

Pertanto gli illuministi non perdevano molto tempo a studiare il passato (il passato, sostenevano, è solo un cumulo di errori che ha permesso la costruzione di questa società barbara ed arretrata) ma erano decisamente proiettati verso il futuro, un futuro di luce e di progresso.

 

Per garantire tale progresso (per costruire, quindi, la società nuova) era però necessario liberare l’umanità dalla pesante schiavitù culturale (e spesso anche “materiale”) imposta dalla vecchia società.

 

L’illuminismo lotta contro il pregiudizio,

 

il dogmatismo, il fanatismo religioso, l’intolleranza, la schiavitù, l’assolutismo regio (il potere di diritto divino), l’organizzazione feudale dello stato (fondato sui privilegi dei nobili e del clero). Gli illuministi, infatti ingaggiarono mille battaglie per sconfiggere le vecchie idee e per elaborare e diffondere quelle nuove.

 

L’illuminismo diffonde idee nuove...

 

Essi rifondarono il sapere in ogni campo, imponendo moderni concetti come quelli di

 

  • monarchia costituzionale e divisione dei poteri,

  • contratto sociale (lo stato si deve basare su un contratto voluto ed accettato dai cittadini), repubblica, democrazia;

  • uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (abolizione dei privilegi di nobili e clero...);

  • uguaglianza fra gli uomini (tutti gli uomini, al momento della nascita, sono uguali, perché tutti provvisti di ragione);

  • cosmopolitismo;

  • dispotismo illuminato;

  • riforme (riforme del codice penale - abolizione della pena di morte e della tortura -, riforme tributarie...)

  • libertà di pensiero, di stampa, di parola...(abolizione della censura e dell’Inquisizione);

  • tolleranza;

  • liberismo (abolizione delle barriere doganali, dei pedaggi feudali, della manomorta...);

  • diritto all’istruzione (istituzione di scuole pubbliche);ecc.

 

L’illuminismo si batte per la diffusione della cultura

 

Fu un grande merito degli illuministi, quindi, non solo fondare una cultura nuova, ma    fare in modo che le nuove idee si diffondessero a larghi strati di popolazione un po’ in tutta Europa.

 

Per questo gli illuministi furono molto sensibili al problema dell’educazione, che doveva essere sottratta alla Chiesa e agli ordini religiosi.

 

La necessità di diffondere le nuove idee portò al potenziamento e alla fondazione di giornali e gazzette (i primi periodici culturali a larga diffusione nacquero in Inghilterra all’inizio del secolo: The tatler e lo Spectator).

 

Anche in Italia iniziò, sia pure timidamente, un lento processo di svecchiamento della cultura in generale e della letteratura in particolare; anche da noi cominciò a farsi strada il concetto di cultura come attività socialmente utile e, in diverse occasioni, la letteratura non fu più considerata solo come un piacere raffinato praticato da e per pochissimi eletti, ma come un modo efficace per favorire riforme e progresso.

 

Ciò portò ad un certo allargamento della fascia di alfabetizzati, ad una certa crescita della produzione libraria, ad una certa fioritura di giornali e riviste fra le più famose: la Frusta letteraria e Il caffé.

 

Ma il più importante tentativo di riesaminare, rifondare e diffondere tutto il sapere umano è testimoniato dalla maggiore impresa culturale dell’epoca:

 

l’Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri,

 

un’opera gigantesca in 28 volumi diretta dal matematico D’Alembert e dallo scrittore Diderot (alla stesura dell’opera, comunque, parteciparono tutti i più importanti pensatori illuministi).

 

Molte delle nuove idee illuministe ottennero un certo consenso anche presso alcuni sovrani assoluti (Maria Teresa e Giuseppe II d’Austria, Federico II di Prussia, Caterina II di Russia, Pietro Leopoldo di Toscana) che, spesso consigliati dai “filosofi” illuministi, vararono programmi di riforme tesi a realizzare un maggior benessere dei “sudditi” e a modernizzare lo stato (riforme del catasto; riforme tributarie; costruzioni di strade, bonifiche, scuole...; abolizione degli ordini religiosi “parassiti”; maggiore libertà di stampa...).

 

Ma, soprattutto, le idee illuministiche furono alla base di quei fatti storici (politici, economici, sociali...) che cambiarono la faccia della Terra: la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese e soprattutto la Rivoluzione Industriale.

 


 

Possibili approfondimenti:

 

 

L’intellettuale impegnato

 

In Francia  il movimento dei lumi ebbe grande risonanza grazie all’impegno ideale e politico di un vasto gruppo di intellettuali che si definiscono philosophes.

 

Con questo termine, in sostanza, si indica un intellettuale impegnato a scoprire la verità e a diffonderla con tutti i mezzi possibili; un intellettuale che non si limita a studiare e meditare nel chiuso della sua cameretta (come facevano e fanno spesso i filosofi tradizionali), ma che combatte pubblicamente i pregiudizi e si batte per scacciarli dai loro covi (chiese, scuole, governi, corporazioni...); un intellettuale che attacca ogni forma di tirannia, di censura, di ingiustizia, di disumanità (guerra, tortura, schiavitù...), di intolleranza e di fanatismo.

 

Insomma: un intellettuale impegnato politicamente e socialmente, che mette la propria ragione e la propria arte al servizio del progresso e della emancipazione dell’uomo.

 

Ma quand'è che diventi maturo?

 

Una famosa interpretazione dell’Illuminismo è quella del  grande filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) secondo il quale

 

l’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità.

 

"Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro.”

 

Quindi, per Kant, l’uomo può diventare maggiorenne (maturo, libero...) solo se impara a ragionare con la propria testa, se impara cioé a fare a meno dei vecchi tutori (autorità religiose, autorità politiche, dogmatismo...).

 

Affinché, però,  questa capacità di pensare (questa autonomia critica) sia utile non solo al singolo individuo, ma all’intera comunità, occorre la libertà” e la più inoffensiva di tutte le libertà,  quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi”.

 

Il potere limita il potere

 

Altro celebre illuminista è Montesquieu (1689-1755) che, nella sua opera più matura,Lo spirito delle leggi, influenzerà la scena politico-culturale per oltre un secolo ed ancora oggi può essere considerata un classico del pensiero politico. In essa il pensatore francese, dopo aver analizzato  le varie forme di governo (repubblica, monarchia, assolutismo) ritiene che la forma di governo  migliore (la più realistica e quella più facilmente applicabile al suo tempo) sia la monarchia, ma una monarchia in cui il potere del re sia limitato (e controllato) da leggi fondamentali dello stato (= una carta costituzionale) e da altri organismi politici.

 

In altre parole, Montesquieu auspica la formazione di una monarchia costituzionale (o parlamentare) dove i tre poteri fondamentali dello stato siano divisi e gestiti da organismi diversi: il potere legislativo (in mano al Parlamento), il potere esecutivo (nelle mani del sovrano) e il potere giudiziario (nelle mani della Magistratura).

 Il dispotismo illuminato

 

Il philosophe più famoso, comunque, è probabilmente Voltaire (1694-1778). Anche lui si fece promotore di innumerevoli battaglie contro l’intolleranza (soprattutto religiosa), l’ignoranza, i pregiudizi, ecc.; ed anche lui predicava l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e l’abolizione dei privilegi di casta. Al contrario di Rousseau, però, non metteva in discussione la proprietà privata e, soprattutto, non metteva nemmeno in discussione l’assolutismo regio; secondo lui il re doveva mantenere intatto il suo potere, solo che avrebbe dovuto essere un sovrano illuminato, avrebbe cioè dovuto governare secondo i principi della filosofia illuminista, magari sotto consiglio degli stessi filosofi.

 

E i nostri?

In Italia, fra i tanti, si distinse in modo particolare Cesare Beccaria (1738-1794). In un famoso trattato - Dei delitti e delle pene - egli dimostrò, con argomentazioni profonde ed esemplificazioni efficaci, che la pena di morte e la tortura, oltre a rappresentare consuetudini barbare ed ingiuste, non sono assolutamente efficaci nella lota contro il crimine e le ingiustizie. Nell’opera si respira un forte senso umanitario, l’amore e il rispetto per i propri simili, il terrore per la violenza, la sopraffazione, la vendetta (soprattutto quando perpretata dallo stato), il desiderio di battersi per la giustizia e la dignità dell’uomo. Il suo messaggio si propagò in tutta Europa, ispirando importanti riforme del codice penale