Non gridate più
Cessate di uccidere i morti
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l'impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell'erba,
lieta dove non passa l'uomo.
(Ungaretti, Il dolore)
Non gridate più (commento)
Basta con la guerra!
E' il messaggio della poesia "Non gridate più" composta da Ungaretti in occasione del bombardamento del cimitero romano del Verano nel 1944.
In questo contesto il poeta invita al silenzio in rispetto dei morti, uccisi una seconda volta. La poesia inizia con una analogia che rasenta l'identificazione dei morti con vivi: "cessate d'uccidere i morti", la fine della guerra e della distruzione e` invocata per poter udire i caduti.
Implica una visione pessimista dell'umanità: dove passa l'uomo non cresce più l'erba, l'uomo e` come Attila.
http://www.arakhne.it/paravia/veglia/vegliacontenuto/NonGridatePiucommento.html
Analisi: Non gridate più
di Giuseppe Ungaretti
Analisi del testo:
E' scritta seguendo lo schema metrico del verso libero e divisa in due quartine: la prima di novenari, la seconda formata da un endecasillabo (Hanno l'impercettibile sussurro), due settenari e, l'ultimo un novenario.
La Metrica: la 1° strofa è composta di novenari (gli ultimi due in rima); la 2° strofa è formata di versi di varia misura.
"Cessate di uccidere i morti" è un' adynaton, una figura retorica il cui nome deriva dal greco
αδυνατων e significa "impossibile". Consiste nel citare una situazione assolutamente irrealizzabile attraverso il confronto con un'altra, descritta con una perifrasi iperbolica e paradossale. Esempio:
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È più facile che un cammello passi attraverso lacruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.
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